L'Effetto dei Dazi sul Fotovoltaico

Dazi sul Fotovoltaico potrebbero essere imposti il prossimo 6 giugno. La Commissione
europea potrebbe imporre dei dazi sui pannelli fotovoltaici cinesi e saranno, in media, del 47%. Ma, quale impatto avranno questi dazi sul mercato fotovoltaico europeo?
PARERE POSITIVO SUI DAZI. Secondo EU ProSun, associazione che intende promuovere la produzione di energia da fonte fotovoltaica, che li ha più volte sostenuti, i dazi non avranno effetti sulla catena del valore del fotovoltaico europeo. L'associazione è fermamente convinta di quanto afferma poiché negli Stati Uniti, nonostante l'imposizione di dazi antidumping e/o compensativi, il 2012 è stato un anno  record per il numero di impianti fotovoltaici installati.

Ciò nonostante è di questa mattina l'indiscrezione che l'amministrazione Obama stia cercando di mediare con i Cinesi anche a nome dell'Europa per la definizione di una quota sulle esportazioni cinesi e un prezzo minimo per prodotti fotovoltaici, in cambio della sospensione dei dazi americani e di quelli europei (non ancora attivi) sui prodotti solari made in Cina.
Tuttavia il mercato Europeo e quello amaricano sono profondamente differenti, come spiega AFASE, l'Alleanza per l'energia solare accessibile, che ritiene tale ragionamento "viziato" e fuorviante per due motivi: sia la gamma di prodotti che il mercato sono profondamente diversi da quelli europei.
MERCATI E PRODOTTI DIVERSI. Per quanto riguarda il primo motivo, l'Associazione sottolinea che, mentre le indagini UE includono i wafer, le celle e i prodotti di origine cinese, i dazi statunitensi vengono applicati esclusivamente sulle celle di origine cinese, siano o meno integrate all'interno di moduli. Parlando invece di mercato, l'Afase fa notare che il mercato dei prodotti fotovoltaici a film sottile è molto ridotto nell'Unione Europea, mentre è molto rilevante negli Stati Uniti, dove questo prodotto domina il mercato degli impianti al suolo di grandi dimensioni. Non solo esistono pochi produttori cinesi di prodotti solari a film sottile, ma la domanda di impianti al suolo di grandi dimensioni negli USA viene soddisfatta principalmente da produttori del solare non cinesi, e in primo luogo dall’azienda statunitense First Solar. Di conseguenza, un segmento molto consistente del mercato statunitense non subisce gli effetti degli AD / CVD sui prodotti cinesi. Nell'Unione Europea, al contrario, la domanda di impianti al suolo di grandi dimensioni viene soddisfatta principalmente da prodotti fotovoltaici in silicio cristallino, che sono oggetto delle indagini in corso.
"Per questi motivi - sempre secondo l'Associazione - il pericolo per il settore del solare europeo è imminente. I dazi in Europa non sono solo inefficienti, dato che la radice del problema per i produttori del solare è di natura strutturale, legata a elevate strutture dei costi e mancanza di economie di scala, ma essi sono contro l’Interesse dell’UE, comportando alti costi, in termini di posti di lavoro e di valore aggiunto lungo la catena del valore del fotovoltaico, e contraddicendo la politica dichiarata dell'Unione Europea, volta a stimolare la crescita delle energie rinnovabili".
I DAZI AVRANNO UN EFFETTO NEGATIVO. L’effetto negativo dei dazi sulla catena del valore del FV dell'Unione Europea si riscontra anche nella dichiarazione di Sascha Möhring, AD di Möhring Energie GmbH: "Il mercato del fotovoltaico è già bloccato e la discussione di nuovi progetti è molto limitata. Questa situazione potrebbe solo peggiorare con l'imposizione di dazi. Inoltre, i dazi comprometterebbero pesantemente la transizione energetica". Anche la stessa Commissione Europea, nel suo rapporto sulle energie rinnovabili del giugno 2012, sostiene: "È importante continuare a utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per ridurre i costi e fare in modo che le tecnologie per le energie rinnovabili diventino competitive e rispondenti alle logiche di mercato".
fonte: casa & clima

Commenti

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